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mercoledì 18 aprile 2018

La fede vince ogni paura

Mi chiamo Elena e sono mamma di Gloria, una ragazza disabile di 21 anni. Da anni mi proponevano un viaggio a Lourdes, chi per gioco, chi per sfida e chi perché riteneva io dovessi farlo. Ho sempre rifiutato, troppi bagagli, troppe ore di viaggio, troppe domande, troppi se… . Grazie agli amici Scotto e al CVS (Centro Volontari della Sofferenza) di Montichiari quest’anno ho deciso di partire con loro e vivere questa nuova esperienza.
L’attesa, i preparativi di tutte le cose indispensabili di Gloria da prendere, le prove dei canti che avremmo suonato durante il pellegrinaggio (perché non potevo lasciare a casa la mia passione, la chitarra) non hanno lasciato molti spazi di riflessione sul perché avessi deciso di intraprendere questo viaggio. Avevo deciso ed ora non potevo tornare indietro. La nostra avventura è iniziata il 27 marzo. Già nel momento in cui sono entrata in stazione si respirava un’aria diversa dal normale, c’erano persone col sorriso che si salutavano contente di essersi ritrovate, giovanissimi con tre marce in più, pronti a fare volontariato durante le loro vacanze pasquali e uomini che con la loro manovalanza caricavano tutti i bagagli. Ci hanno fatto accomodare al nostro posto, carrozza 1- barellata, perché ho deciso di far viaggiare Gloria distesa: 24 ore di viaggio non sono poche, anche se per noi sono volate, tra presentazioni, conoscenza e chiacchierate con i nostri compagni di viaggio all’andata e musica, canti, risate e pizza-party al ritorno. Durante il viaggio ci hanno consegnato il programma del pellegrino e il libretto delle preghiere: nel vedere tutti gli appuntamenti che avremmo avuto, ho pensato subito “oh mamma quante cose da fare, questo è un noStop, non riuscirò a fare tutto!”. Il pellegrinaggio vero e proprio è iniziato mercoledì pomeriggio (28 marzo) col passaggio alla Grotta per il saluto alla Madonna e la celebrazione della S. Messa nella Chiesa St. Bernardette. In questo Triduo Pasquale si sono recitati rosari, fatte via crucis, fatti incontri di preparazione e celebrazione penitenziali e della Santa Messa, per poi finire domenica con la S. Messa alla grotta, dove è stato portato il cero con tutte le nostre intenzioni.
Indescrivibili le emozioni, le sensazioni, il raccoglimento, la meditazione, la preghiera, il silenzio, la condivisione e il sostegno che si vivono in questo luogo: qui la paura di non riuscire a fare tutto è svanita all’istante. In questo santuario di grande ricchezza spirituale ho pregato, non solo per me, la mia famiglia, gli amici, la mia parrocchia, i C.R.I.C., ma anche per tutte le persone che me l’hanno chiesto e non, perché tutti meritano una preghiera. Non so spiegare come e perché, ma durante questo pellegrinaggio mi sono ritrovata a fare cose che mai avrei pensato di fare; per esempio, ho trovato la forza e il coraggio di dare la mia testimonianza davanti a tutti quei pellegrini raccontando la mia storia oppure il riuscire ad esternare i miei sentimenti durante la via crucis sul Monte. Da questa esperienza porto a casa un bagaglio molto grande: questo luogo ha messo da parte la mia quotidianità, dando spazio alla fede e alla riflessione. Vedere come i pellegrini, sempre col sorriso, senza una lamentela donano la loro sofferenza alla Madonna mi ha fatto realizzare come Gloria affronti il suo dolore sempre col sorriso ed entusiasmo rendendola una vera pellegrina come loro. Avrei ancora molte cose da raccontare di questo pellegrinaggio, ma termino qui, con un GRAZIE al CVS e a tutte le persone che mi hanno fatto vivere questo fantastico ed indimenticabile pellegrinaggio.

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