Come abitudine, a fine estate, mi ritrovo a scrivere come
ho trascorso le mie vacanze. E’ sempre piacevole poter condividere le
esperienze vissute…
Come succede da diversi anni, anche questo ho voluto
partecipare ai campi scuola della parrocchia…dico campi, perché quest’anno ne
ho fatti ben tre.
Al primo campo p.Giovanni ha portato i ragazzi dalla 5 elementare alla prima
superiore, dieci giorni da vivere insieme, sulle orme delle prime comunità
cristiane, ripercorrendo alcune parti degli atti degli apostoli: “
Apriti
alla vita e troverai la verità”….. tutti accomunati
dall’incontro con la Parola del Vangelo che li fa USCIRE dai loro schemi e dal
loro mondo, per diventare testimoni veri e appassionati di Dio.
Il secondo è stato con le famiglie, guidati sempre da
p.Giovanni, con tema “ la chiave della famiglia: Scusa, Permesso, Grazie “.
Quattro giorni di convivenza, condivisione, confronto, conoscenza…ecc
Il terzo invece è
stato con gli universitari di tutte le
parrocchie C.R.I.C ed i rispettivi sacerdoti.
Sono stati tre
campi scuola diversi tra loro, sia per i partecipanti che per i contenuti, ma tutti
mi hanno lasciato il segno… però quello che vi voglio raccontare è quello più
vissuto, la settimana di spiritualità, ebbene il terzo.
Qui ho ritrovato i vecchi amici e conosciuto dei nuovi…, fantastici compagni
di cammino, abbiamo condiviso tutto in questi sette giorni di campo: il tempo
pazzerello, il freddo, i sentieri, le salite, i profumi della natura…i
profumini della cucina, il sonno…le serate, i giochi, il calore della stufa
accesa… la sete di sapere e conoscere.
Un campo che anno dopo anno regala esperienze uniche,
emozioni autentiche, facilitate dalla splendida cornice di Temù e dintorni, un
luogo magnifico, che ci isola dalla quotidianità e facilita la riflessione con
noi stessi ,ma soprattutto con Colui che ha creato tutto, Dio.
Ogni settimana di
spiritualità ha il suo programma, il suo argomento, e i suoi relatori…
Questa volta il tema
proposto è stato :
“Siamo divisi in due”
Giona, il profeta che incorpora la sua ombra
P.Giuseppe, in questa settimana ci ha analizzato il
libretto di Giona, dando eccellenti spiegazioni e spunti sulle riflessioni
personali, le condivisioni di gruppo, aiutandoci a capire chi era Giona, che cosa
aveva fatto, come si era comportato nei confronti di Dio, ma soprattutto
confrontare la nostra vita con quella di Giona e il rapporto che noi abbiamo
verso Dio.
Durante la permanenza a Temù, ho imparato meglio a
condividere i miei pensieri, le mie preghiere, le mie emozioni, scoprendo
l’importanza della relazione e dell’Amicizia. Attraverso le passeggiate, i
giochi e i momenti di riflessione vissuti insieme ho cercato di mettere in
pratica quello che il racconto di Giona ha suscitato in me.
Porterò con me una frase che P.Giuseppe ha detto durante
il campo e che mi ha colpito particolarmente, sperando di riuscire a metterla
in pratica.
“ALLARGHIAMO L’ORIZZONTE DELLA NOSTRA
PREGHIERA”
Come sempre il momento dei saluti è sempre il più triste,
ognuno deve tornare alla propria normalità, alla propria città, nella propria
famiglia, ma nel cuore rimane sempre la speranza che il prossimo anno si possa
ripetere questa bella e significativa esperienza.
Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno reso
possibile questa settimana: i nostri instancabili CRIC (p.Beffa, p.Gigi,
p.Giovanni, p.Stefano, p.Gianbruno, p.Dario), i giovani adulti e i cuochi, che
come ogni anno donano il loro tempo cucinandoci ogni pasto.
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