MIMI e SAMUEL
La settimana scorsa , per l’ennesima volta mia figlia non è stata bene e abbiamo dovuto portarla in ospedale. La situazione non era brillante e i medici hanno così deciso di trasferirla in terapia intensiva … non sono stati momenti facili, il tempo sembrava non passasse mai, con mille idee in testa, mille dubbi, mille paure, aspettavamo notizie sulla diagnosi di ricovero ,quando …
… ho conosciuto Mimi ,la mamma di Samuel, un bambino di soli 9 anni ricoverato nella stanza di fronte alla nostra, quel bambino sdraiato sotto la coperta termica, sedato,con tutti quei sondini, fili, macchinari collegati, quel via e vai di medici ,che solo poche ora prima avevo visto praticagli un drenaggio toracico …
Io ero nel filtro, così si chiama la stanza dove i genitori attendono di poter entrare nel reparto, ero seduta sul divanetto girando e rigirando tra le mani il mio cellulare in attesa che le persone a me care si facessero vive. Lei ,con un dolce sorriso e il viso rilassato entrò e mi salutò, in pochi minuti iniziò la nostra conversazione.
Mimi, con voce tranquilla mi raccontò la loro storia e di conseguenza io le raccontai per quale motivo mi trovavo in quel reparto.
In tutti questi anni di ricoveri ho conosciuto molte mamme preoccupate per la salute dei figli, stressate, con mille problemi, mille scuse,con la lamentela pronta nel taschino …. ma una come questa mai!
Lei, che con quella tranquillità mi raccontò la sua storia, anche se non sembrava ne avesse bisogno, io non avevo parole di conforto per lei che coscientemente spiegava l'evolversi della situazione e alla fine mi disse : Ora io non ho più nulla da dire e da fare, sono tranquilla e in attesa, Samuel ha soli pochi giorni di vita, ho affidato a quello lassù il mio bambino, Lui farà quello che riniene giusto.
Io con un nodo alla gola le risposi : hai ragione tutti noi siamo nelle sue mani.
Porterò sempre nella valigia delle mie emozioni questo incontro, questa mamma, ma in particolare il suo piccolo angelo!
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