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martedì 3 maggio 2011

CREDERE

 

imagesCA2BJNYQ.jpgIn questa vita frenetica,piena di impegni, di egoismi,di rivalità,di ricchezza e povertà,di ostacoli, troviamo delle occasioni in cui le parole non bastano per descrivere ciò che si prova, solo chi conosce riesce a capirlo ...

Nella mia vita mi sono sempre impegnata nel volontariato, svolgere attività gratuitamente, senza aver nulla in cambio, mi fa sentir bene, mi ricarica nelle faccende che poi devo svolgere all’interno della mia famiglia,tutto questo sempre con l’aiuto della fede in Dio, che fin da piccola mi sostiene …

  non dobbiamo pensare a Lui solamente nei momenti del bisogno, ma anche quando la vita prosegue serenamente …
… ma alle volte …
quando incontro delle difficoltà da superare o  nei momenti di sconforto dubito della sua presenza, mi diventa difficile comunicare con Lui, mi arrabbio, mi domando come certe cose debbano accadere,proprio a me, ma alla fine scopro che Lui c’è, sta solo a me volerlo vedere attraverso le cose, le persone che mi circondano.

E proprio in questi giorni di quaresima, in preparazione alla Pasqua mi sono accadute delle cose che mai mi sarei aspettata, forse sono un segno che Lui ha voluto donarmi  per farmi capire di non abbandonare la mia fede,
queste sono due delle cose accadute …
ü  Circa un mese fa, Gloria ha avuto un” incidente domestico”,se così vogliamo chiamare una caduta, dall’ inspiegabile dinamica. Praticamente dal tonfo sentito temevamo il peggio, invece, a parte qualche botta ne è uscita illesa.
ü  La settimana scorsa mi è stato proposto un progetto a favore di Gloria(che allego sotto), dopo averci  pensato accuratamente per il bene di mia figlia,ho accantonato il mio orgoglio ed ho accettato.

… questa la riflessione :

“in questo lungo periodo di tensione, di impotenza, di sensi di colpa, di malumore nel vedere mia figlia lottare x vivere,mi sono arrabbiata con Lui, al punto di volerlo dimenticare, ma Lui come sempre è presente, mi ha affiancato persone capaci di sostenermi e aiutarmi nel superare le difficoltà, facendomi capire che testardaggine e l’orgoglio alle volte non serve, bisogna accettare l’aiuto che ci viene offerto.
Forse tutto il lavoro che ho fatto per gli altri è servito anche a me, non solo nell’arricchirmi delle diverse esperienze, ma anche nell’ avere quelle conferme che da tempo cercavo.”
Spero che in futuro, quando dovrò affrontare delle nuove difficoltà,di riuscire a farlo senza abbattermi sui pensieri, sulle domande, sulle perplessità avute fin d’ora.
Sono veramente contenta e fiera di credere in quel Dio che ha donato la propria vita per noi!

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