Domani
è la giornata della vita, quale giorno migliore per condividere la
nostra esperienza.
Il
giorno che ho appreso la notizia che sarei diventata mamma è stato
il giorno più felice della mia vita, come i nove mesi trascorsi ad
aspettare questa piccola creatura, avevo 19 anni.
Gloria
è nata con mielomeningocele
Lombo-sacrale ulcerato e microcefalia,
i medici non pensavano che la bambina potesse vivere più di qualche
mese.
All’inizio non riuscivo a capire perché Dio , mi avesse donato una figlia disabile e poi non me la volesse lasciare, proprio a me, così credente in Lui, non poteva farmi una cosa simile. Poi ho iniziato a guardare con un ottica diversa, ora dovevo occuparmi di lei e sapevo che anche Lui non mi avrebbe mai abbandonato.
Tra un’ infinità di ricoveri, l’insorgenza di nuove complicanze e i numerosi interventi Gloria ora ha 25 anni.
In
questi anni la mia vita è cambiata, sono diventata mamma, sono
cresciuta insieme a Gloria, imparando a gestire il suo corpo come
farebbe una brava infermiera,però aggiungendo anche l’amore di una
mamma. Posso
dire oggi, che viviamo in simbiosi, noi ci capiamo anche senza
parlare. Lei
è la cosa più bella che io abbia mai fatto, inconsapevolmente è il
mio capolavoro!
La
nostra vita in questi anni è sempre stata un continuo cambiamento,
daltronde i giorni non sono tutti uguali, c’è il tempo della gioia
e il tempo della sofferenza, il tempo della gratificazione e il tempo
della delusione, il tempo della salute e il tempo della malattia.
Insieme a mio marito, abbiamo sempre cercato di decidere al meglio per lei, non è stato facile, perché le critiche sono sempre dietro l’angolo, ma noi abbiamo sempre deciso di fare tutto ciò x darle la possibilità di vivere al meglio ogni momento, facendole provare tutto quello che poteva e che può vivere.
Gloria ha iniziato con l’asilo, per poi terminare il percorso scolastico con la maturità. Ha frequentato una scuola di informatica facilitata per comunicare attraverso un pc. Ha partecipato alle varie attività ricreative ed estive della nostra parrocchia e dell’associazione Un sorriso di speranza, di cui facciamo parte. Siamo state dal Papa (Benedetto e Francesco), siamo andate a Lourdes con il treno dei malati e frequentiamo il centro volontari della sofferenza.
Quando penso a mia figlia, ho la certezza che lei è la mia ricchezza, la mia forza, la mia compagna di avventure, perché è grazie a lei che sono diventata quello che sono ed è grazie al coraggio che manifesta nei periodi difficili che mi insegna a stringere i denti,a sperare ed andare avanti.
La sua voglia di vivere traspare ogni giorno, nel vedere come Lei con forza e coraggio,senza lamentarsi, affronta la vita in tutte le sue sfaccettature, dove passa lei , con il suo sorriso lascia il suo segno, come un vero testimone di Dio, in silenzio dona la sua vita, regala energia e amore.
Penso all’ultimo episodio ospedaliero, simile ad altri, penso come ha affrontato tutto ciò, alla sua mano che stringeva forte il mio dito, ai suoi occhi che cercavano il mio sguardo, al suo silenzio sotto quel telo verde che la faceva sudare, ma lei bravissima ha sopportato per tutte le 3 ore.
Io sono convinta che Dio stia operando attraverso mia figlia.
Guardandola penso a quanto vorrei imparare ad essere vero testimone come lei.
Ho smesso di fare paragoni guardando bambini normodotati, guardo mia figlia crescere ogni giorno, gioisco dei progressi fatti, seppur piccoli perché per lei sono enormi.
Quando dai alla luce una nuova vita, non importa quali caratteristiche ha, lei fa parte di te, non puoi più farne a meno. Capita che la gente guardandola, si dispiaccia ed esclami che ho una bella croce ed io allibita di questa mentalità preciso che in una cosa hanno ragione; Io HO!...
Ho una Bella e meravigliosa figlia a cui voglio un mondo di bene, alle volte mi da preoccupazioni e mi spaventa, ma quale figlio non le da/fa?
Avere un figlio disabile non vuol dire avere una croce, il disabile è una persona come tutte le altre, con i suoi limiti , ma anche con le sue ricchezze e Gloria in questi 25 anni ne ha manifestate e regalate tante.
Ogni
suo traguardo è per me una ricarica, mi sento più forte, ho voglia
di trasmettere agli altri la mia soddisfazione, di incoraggiarli ad
affrontare qualsiasi problema gli si presenti, perché chi ama la
vita non nega le difficoltà, si impegna nel risolverle, ricordandoci
sempre che Dio è al nostro fianco.
Mi
viene quindi spontaneo sottolineare che non si può non amare la
vita, è il dono più prezioso che ognuno di noi possiede, perché è
dall’amore che nasce una nuova vita e questa vita desidera essere
amata, mai può essere disprezzata e tanto meno distrutta.